Un momento del Convegno di agricoltura biodinamica, accanto a Carlo Triarico l'assessore Assessore all'Urbanistica, ambiente e agricoltura urbana del Comune di Firenze, Cecilia Del Re

Un momento del Convegno di agricoltura biodinamica, accanto a Carlo Triarico l'assessore Assessore all'Urbanistica, ambiente e agricoltura urbana del Comune di Firenze, Cecilia Del Re

Scienziati e contadini per un nuovo modello. Dentro il 36° Convegno internazionale di Biodinamica

Si è tenuto ieri, giovedì 12 novembre, l’evento organizzato dall’Associazione per l’agricoltura biodinamica. Trasmesso in diretta streaming da Firenze, è stato l’occasione per presentare la neonata Società di scienze biodinamiche. Seguiranno altri due appuntamenti, lunedì 30 novembre e giovedì 10 dicembre

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È un’edizione particolare e importante quella del 36° Convegno internazionale di agricoltura biodinamica che ha preso il via giovedì 12 novembre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, per intero in streaming grazie ad Agricolturabio.

 

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Una preziosa occasione di approfondimento che proseguirà il 30 novembre e il 10 dicembre promossa dall’Associazione per l’agricoltura biodinamica con il sostegno dell’Istituto di formazione Apab, Demeter Italia, Intesa San Paolo e Genagricola, con un finanziamento della Regione Toscana e i patrocini di Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mareRegione Toscana,  Comune di FirenzeDipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze, Conaf e Fondo Ambiente Italiano. 

Un’agricoltura contro la crisi

Durante la prima giornata il Convegno ha costituito l’occasione per presentare la neonata Società di Scienze biodinamiche, ente voluto e fondato dal presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica, Carlo Triarico, insieme al professor Alessandro Piccolo, ordinario di Chimica Agraria all’Università Federico II di Napoli. Una società nata proprio con l’intento di sottolineare il valore e le basi scientifiche di un’agricoltura in costante crescita come conferma il recente rapporto GreenItaly della fondazione Symbola: fra il 2016 al 2019 infatti le imprese biodinamiche sono aumentate del 27,9%, fra cui le aziende agricole del 16,5%, mentre i trasformatori hanno registrato un +43% e i distributori un +28,3%. L’Italia, si legge nel rapporto, inoltre è il primo esportatore europeo di prodotto biodinamico con performance di tutto rispetto visto che un ettaro coltivato a biodinamica produce 13.309 euro rispetto alla media nazionale di 3.207.

 

Gianpaolo Donzelli, Presidente Fondazione Meyer, Professore Ordinario di Medicina Università di Firenze, al Congresso internazionale di biodinamica
Gianpaolo Donzelli, Presidente Fondazione Meyer, Professore Ordinario di Medicina Università di Firenze, al Convegno internazionale di biodinamica

È in questo scenario che la creazione  della Società vuole rappresentare un collegamento tra i diversi ricercatori impegnati nella disciplina, nell’ottica di un’agricoltura che propone un approccio scientifico e sociale rigoroso, in grado di sostenere le sfide dettate dalla crisi globale, restituendo il giusto equilibrio al rapporto tra uomo e Pianeta. Bioagricoltori, ricercatori e scienziati uniti, alcuni in presenza e altri da remoto, hanno dunque partecipato e assistito a un convegno in cui sono state affrontate le contraddizioni della società e della scienza moderna, il rapporto tra uomo e natura, la sfida sempre più evidente davanti alla pandemia che ha messo in luce la precarietà di un sistema economico, culturale, tecnologico sempre più insostenibile.

 

«L’Associazione biodinamica – ha sottolineato Carlo Triarico, che ne è Presidente – è stato il primo ente a occuparsi dell’ecologia, fondato nel 1947, appena fu possibile nel paese la libera associazione».

Ruolo fondamentale

Un primato importante, ma non l’unico. Continua infatti Triarico:

«La biodinamica ha ispirato tutti i regolamenti europei che hanno regolamentato le produzioni biologiche e biodinamiche, ed è perciò citata e riconosciuta nei regolamenti Eu fin dall’inizio».

Un ruolo fondamentale, come si evince dalle similitudini presenti nella Strategia Farm to Fork e nel Green Deal: «Ci sono le stesse basi della biodinamica. L’ economia circolare, con il riuso della sostanza organica nelle aziende biodinamiche, l’alimentazione alimentare con solo foraggi prodotti dalle stesse aziende. Inoltre, la Farm To Fork stabilisce che il 10% del terreno sia destinato alla biodiversità. È esattamente la quota minima che gli standard biodinamici prescrivono da decenni per garantire equilibrio della salute aziendale».

 

Il vicesindaco di Firenze, Alessia Bettini, al Convegno internazionale di Agricoltura biodinamica
Il vicesindaco di Firenze, Alessia Bettini, al Convegno internazionale di Agricoltura biodinamica

Ecologia e economia

Per il vicesindaco di Firenze Alessia Bettini «L’agricoltura biodinamica è una filiera da sviluppare e sostenere». D’altronde l’agricoltura bio è ormai una leva importante per la nostra economia, anche in ottica del Green Deal, come ha dichiarato Cecilia Del Re, Assessore all’urbanistica, ambiente, agricoltura urbana del Comune di Firenze: «L’agricoltura biodinamica pensata in chiave assume una particolare rilevanza sulla salute dei cittadini e sulla tutela del territorio, rappresentando un presidio nel contrasto all’erosione e all’inquinamento del suolo».

 

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La Società di Scienze biodinamiche

Fulcro del convegno è stato il dibattito sulla natura scientifica dell’agricoltura biodinamica. Il Professor Alessandro Piccolo, docente di Chimica agraria ed ecologia presso l’università Federico II di Napoli e cofondatore insieme a Triarico della Società di Scienze biodinamiche, ha spiegato così le intenzioni e la funzione del neonato ente: «L’agricoltura biodinamica in Italia è in costante crescita, il numero di aziende è raddoppiato in 10 anni e i problemi ai quali risponde con soluzioni concrete contribuiscono a fare dell’Italia il primo paese esportatore biodinamico in Europa. Mancava però al nostro paese una Società scientifica di Scienze biodinamiche, per il confronto e la collaborazione dei diversi ricercatori impegnati in questa disciplina».

 

Non esiste scienza senza filosofia

Nel suo intervento, Piccolo si è soffermato sulla ricerca sulla sostanza organica e sulla sua capacità di essere attiva sulle piante, sottolineando come sia scientificamente provato da esperimenti che il preparato 500 stimoli le piante innescando meccanismi benefici. La funzionalità e la riuscita del metodo biodinamico dunque, nonostante i molti detrattori tuttora esistenti, ne fanno una scienza con un approccio non meccanicistico o riduzionista, bensì in grado di rispondere alle sfide dell’emergentismo, come sottolineato dall’intervento del medico epidemiologo olandese Erik Baars. La questione è quella di una scienza che non sia solo mera raccolta di dati fisici e chimici, ma anche scienza dello spirito in grado di ampliare lo spettro conoscitivo, cosa d’altra parte necessaria davanti alla crisi dell’attuale modello. Il dibattito epistemologico al centro del contributo di Baars è stato ripreso anche dal professor Piccolo, che ha ricordato:  «La nuova alleanza tra filosofia e scienza preconizzata dal grande chimico Ilya Prigogine, Nobel per la chimica nel 1977 per la termodinamica del non equilibrio, deve ancora essere messa in pratica».

 

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Un cambio di paradigma

Un riconoscimento reciproco invocato per dare dignità ai saperi, come sottolineato anche dal dottor Gianpaolo Donzelli, Presidente della Fondazione Meyer, intervenuto sulla stretta relazione esistente tra benessere della Terra e salute dell’uomo. Il professore ha illustrato i legami tra medicina e biodinamica, ossia tra salute dell’uomo e cura della terra: «Il paradigma della cura della terra è la non cura della terra che ha l’uomo, molte malattie tumorali, immunitarie e metaboliche sono con certezza da ascrivere alla violenza che fa l’uomo sulla terra rompendo l’armonia tra il mondo animale e il mondo vegetale». E ancora:

Quello che stiamo vivendo ora è l’esempio esemplare di come la riduzione della biodiversità abbia determinato la situazione che stiamo vivendo. Alle spalle del coronavirus c’è l’uomo, un’autopatologia».

 

L'assessore Cecilia Del Re, Carlo Triarico e il vicesindaco Alessia Bettini durante la cerimonia di presentazione della Borsa di ricerca intitolata a Giulia Maria Crespi
L’assessore Cecilia Del Re, Carlo Triarico e il vicesindaco Alessia Bettini durante la cerimonia di presentazione della Borsa di ricerca intitolata a Giulia Maria Crespi

Valore scientifico, interconnessione, nuove prospettive

È quindi lo stesso modello emergente che richiede il capovolgimento del paradigma, come auspicato da Nadia El-Hage Scialabba, esperta internazionale di ecologia alimentare, già dirigente Fao, che ha sottolineato il valore scientifico della biodinamica: «L’agricoltura biodinamica guarda il contesto, anche a livello cosmico, nel cosmo sorge la vita. I preparati biodinamici uniscono geometria proiettiva, biochimica e pratica agricola, per nuovo impulsò organizzativo alla terra. È tempo di includere nuove prospettive». Scialabba ha ricordato come senza idee considerate “pazze”, oggi non avremmo il transistor e nemmeno il computer quantistico:

«Non c’è separazione, le teorie della relatività e della quantistica rinforzano l’interconnessione fra la visione ecologica e la visione spirituale del mondo. Dopo tre secoli di riduzionismo è necessario rifocalizzarsi sull’unità dell’insieme che lega i vari fenomeni tra loro».

Durante il convegno, infine, è stata anche presentata la Borsa di Ricerca in agricoltura biologica e biodinamica intitolata a Giulia Maria Crespi, già presidente onoraria dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica e del Fai, alla presenza di Marco Paravicini, nipote della Crespi e titolare dell’azienda agricola Cascine Orsine, di Maurizio Rivolta, vicepresidente del Fai e di Fabio Brescacin, fondatore di Ecor Naturasì. Seguiranno altri due appuntamenti, sempre in streaming, lunedì 30 novembre e giovedì 10 dicembre: le iscrizioni sono aperte.

 

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Convegno internazionale di agricoltura biodinamica

Scrive per noi

Valentina Gentile
Valentina Gentile
Valentina Gentile è nata a Napoli, cresciuta tra Campania e Sicilia, e vive a Roma. Giornalista, col-labora con La Stampa, in particolare con l’inserto Tuttogreen, con la testata online Sapeream-biente e con il periodico Libero Pensiero. Ha scritto di cinema per Sentieri Selvaggi e di ambiente per La Nuova Ecologia, ha collaborato con Radio Popolare Roma, Radio Vaticana e Al Jazeera English. In un passato non troppo lontano, è stata assistente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza di Roma, e ha insegnato italiano agli stranieri, lingua, cultura e storia del cinema italiano alle università americane UIUC e HWS. È cinefila e cinofila, ama la musica rock, i suoi amici, le sfogliatelle e il caffè. E naturalmente l’agricoltura bio in tutte le sue declinazioni, dai campi alla tavola.

Contatto: Valentina Gentile

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