Aldo Paravicini

Gli autori hanno collaborato con Aldo Paravicini dopo il 2014 nella produzione dello yogurt dal latte delle Cascine Orsine

Conoscevamo Aldo di fama da quando abbiamo iniziato la nostra attività agricola nel 1996 nel podere Bernardi, a Villa D’Aiano (Bo). Poi, in occasione del Sana 2014, grazie a Fabio Brescacin, abbiamo avuto la possibilità d’incontrarlo personalmente e da lì è nata una collaborazione con la sua azienda per produrre, con il loro latte, lo yogurt a marchio Cascine Orsine. Questa opportunità ci ha permesso di conoscerlo meglio, ci ha aperto nuove prospettive, in maniera quasi alchemica. È così che dalla piccola azienda agricola Podere Bernardi, situata nell’Appennino bolognese, abbiamo potuto crescere e sviluppare nuovi progetti. Per questo nutriamo stima e riconoscenza verso Aldo, per la fiducia che ha riposto in noi e per il rapporto di grande rispetto che con lui abbiamo instaurato in questi anni di lavoro insieme.

Fra spiritualità e realtà

Lo stile di Aldo – per niente altezzoso – e la sua personalità distinta emanavano nobiltà e dignità. Dal punto di vista professionale affrontava le avversità in maniera posata e corretta, era equilibrato nelle scelte aziendali che riguardavano i principi biodinamici in generale e della mandria di vacche allevate in particolare. La biodinamica parte da presupposti spirituali e, nel realizzare il metodo che ci ha donato Rudolf Steiner, l’agricoltore si ritrova a prendere decisioni nel campo materiale, cercando di mantenere il giusto equilibrio tra l’insegnamento della biodinamica e la realtà del mercato. Il rischio di perdere il valore spirituale o di esasperarlo è alto e trovare le soluzioni più adeguate per gestire l’azienda non è sempre facile.

Aldo riusciva a mantenere un giusto collegamento tra spiritualità e realtà. È ciò che deve fare un agricoltore biodinamico: traslare nella pratica i valori, pur assicurandosi che l’azienda operi proficuamente sul mercato.

 

Paladino della biodiversità

In questa logica Aldo è stato uno dei primi in Italia a portare avanti un progetto di incroci con razze antiche, dove l’archetipo della vacca è più forte, per riqualificare dal punto di vista genetico e della vitalità la sua mandria di bovini da latte. Questo perché la selezione fatta dall’uomo negli ultimi settant’anni ha ridotto fortemente la biodiversità delle mandrie, portando ad avere mucche che sono oramai molto scollegate dall’anima di gruppo. Anche per questo si ammalano più facilmente e hanno una vita molto breve. Aldo, che si era reso conto di questo problema, ha cercato un modo per superare queste difficoltà che riscontrava nei suoi animali.

 

Guarda l’intervista con Aldo Paravicini sulla conduzione dell’allevamento alle Cascine Orsine

 

Grazie al metodo di incroci sperimentato a Cascine Orsine e alla sua lungimiranza, tanti problemi sanitari sono stati risolti con un impatto importante sul benessere degli animali e sulla qualità del latte. Con questo progetto Aldo ha tracciato una via che potrebbe essere di aiuto anche per altre realtà biodinamiche.

La sua attenzione era rivolta a tutto il ciclo aziendale e all’impatto ambientale dei processi produttivi, inclusi gli imballaggi: per gli yogurt avrebbe voluto una linea in vetro, senza plastica. Ancora non ci siamo riusciti, ma ci adopereremo affinché questo suo desiderio diventi realtà.

Ciao Aldo, ti ricordiamo con benevolenza e riconoscenza.

 

 

 

Scrive per noi

Pio e Nicoletta Lago
Pio e Nicoletta Lago
La nostra avventura agricola comincia da giovanissimi. A 20 anni ci incontriamo nel primo orto pieno di radicchio di Treviso, nella nostra terra natia, il Veneto. Appassionati di agricoltura biologica e biodinamica, da sempre proseguiamo il nostro per-corso agricolo con una cooperativa agricola in Toscana. A 28 anni decidiamo di fare un'esperienza tutta nostra nell’Appennino bolognese: così nasce lo yogurt bio del podere Bernardi, che poi ci porterà a conoscere e a produrre lo yogurt per le Orsine. La positività dei progetti sviluppati in collaborazione con Ecornaturasì ci apre la strada per la gestione di altre due aziende agricole: "La Decima", in provincia di Vicenza, 84 ettari con 70 brune alpine in stalla e la "Carpaneta", in provincia di Mantova, azienda agroecologica con 72 ettari di foresta, 140 ettari di seminativo, 230 bovini in stalla.

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