Gli imprenditori che hanno partecipato al progetto BioGreen arezzo

Il gruppo degli imprenditori che hanno partecipato al corso Biogreen di Arezzo

Il 72,3% degli imprenditori agricoli è over 50, secondo un’indagine appena realizzata dal Corriere della Sera in collaborazione con Unioncamere-InfoCamere, percentuale molto più alta rispetto agli altri comparti produttivi. Un dato che la dice lunga sulla necessità di formare nuove leve in questo settore che richiede sempre maggiore attenzione alla qualità, all’ambiente e all’innovazione. È l’obiettivo di Biogreen: il corso organizzato nei mesi scorsi da Apab, agenzia formativa fiorentina specializzata in agroecologia e sociale, con il finanziamento del Psr della Regione Toscana.

Il progetto, articolato fra momenti formativi in aula e attività pratiche sul campo, aveva infatti proprio l’obiettivo di formare giovani imprenditori agricoli per la conversione delle loro aziende al metodo biologico e biodinamico.

 

Il percorso ha riguardato le province di Arezzo, Firenze, Grosseto, Pisa e Pistoia e ad oggi la provincia aretina è stata la prima a tagliare il traguardo. Tre i moduli formativi affrontati dai partecipanti:

  • Creazione, conversione e innovazione dell’impresa agricola: l’agricoltura biologica e biodinamica
  • L’agricoltura biologica e biodinamica per la fertilità e la salvaguardia dei suoli
  • L’agricoltura biologica e biodinamica per la tutela della biodiversità e del paesaggio

 

Il percorso formativo è stato organizzato in collaborazione con la sezione Toscana dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica e i tre moduli erano stati progettati per fornire competenze interdisciplinari di base per favorire la conversione delle aziende agricole partecipanti ai metodi biologico e biodinamico. Tra i docenti del corso di Arezzo anche Carlo Triarico e Marco Serventi, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione biodinamica.

 

Un momento delle lezioni pratiche sul campo del corso Biogreen

I 15 partecipanti del corso di Arezzo rappresentavano imprese agricole biologiche e convenzionali di tutto il territorio provinciale, dalla Valtiberina al Casentino fino alla Valdichiana e sono stati impegnati da febbraio 2019 per 120 ore. In parallelo alle lezioni teoriche svolte presso il Vivaio biologico Silphion Ker, esempio di come sia possibile fare vivaismo su larga scala in maniera completamente naturale senza inquinare, gli imprenditori agricoli hanno beneficiato di un coaching individuale, un tutoraggio gratuito finalizzato a sostenerli nel percorso di conversione. I coach erano agricoltori biologici e biodinamici esperti che, temporaneamente, sono stati chiamati a svolgere il ruolo di mentore, offrendo indicazioni e consigli pratici ai partecipanti.

 

Emanuele Tellini è il titolare della Fattoria Cuore Verde
Emanuele Tellini è il titolare della Fattoria Cuore Verde

«Biogreen ha dato la possibilità di sviluppare sinergie e connessioni tra gli agricoltori della provincia interessati a praticare l’agricoltura ecologica» racconta Emanuele Tellini, che è stato tra i docenti del corso ed ha ospitato presso la sua Fattoria Cuore Verde i partecipanti mostrando loro, tra le altre cose, come si costruisce un cumulo biodinamico, come si effettua la ripuntatura, come si dinamizza un preparato biodinamico.

Aggiunge Tellini: «I ragazzi hanno potuto vedere come si realizzano nella pratica i valori e i principi studiati in teoria, anche grazie alle visite in aziende strutturate che da anni praticano questo tipo di agricoltura». Tra queste, solo per citare una delle realtà agricole più importanti del territorio, la Fattoria La Vialla, 1.400 ettari coltivati in biologico e biodinamico.

 

Una lezione presso la Fattoria La Vialla

La durata del percorso, più di un anno, ha poi permesso ai giovani imprenditori di testare le tecniche apprese nelle proprie realtà e rientrare in aula con i colleghi e con i docenti per confrontarsi sui risultati ottenuti.

«Abbiamo chiuso il progetto alla Mausolea, antica tenuta dei monaci camaldolesi sede dell’Associazione La Grande Via di Franco Berrino e per l’occasione è stato proprio lui a consegnare gli attestati di partecipazione ai ragazzi» continua Tellini.

«La squadra che si è formata durante l’anno – aggiunge – ha tutte le carte in regola per continuare a lavorare insieme. Questi giovani imprenditori si sono già dati appuntamento a settembre per preparare insieme il preparato biodinamico 500, partecipare ad altri incontri formativi e portare avanti nuove esperienze condivise».

 

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Un progetto, insomma, che punta a costruire una rete virtuosa di buona agricoltura nella modernità, dando modo e spazio agli agricoltori di crescere insieme: «L’agricoltura ecologica non è il risultato di un dogma ma espressione vivente di un territorio – conclude Tellini – Quello compiuto da questi agricoltori è un percorso virtuoso che ci mostra la via per creare un nuovo modello agro ecologico che parta e sia espressione dei territori».

 

 

Sul territorio aretino è presente anche La Scuola di Madre Terra, un progetto dell’Associazione La grande Via che vuole diventare un luogo d’informazione e formazione, aperto a chi abbia intenzione di apprendere un’agricoltura professionale etica e sostenibile. La Scuola di Madre Terra vede la collaborazione e la sinergia di agricoltori, contadini, ricercatori e docenti universitari, al fine di creare un nuovo modello agricolo, in cui alla teoria si affianca sempre la pratica: un modello che ha l’ambizione d’insegnare come si lavora la terra con amore e rispetto. Conferenze, incontri, seminari di breve durata e corsi permettono ai partecipanti di affinare il proprio senso di responsabilità, apprendendo spunti e stimoli per apprezzare il ritorno a una coltivazione che promuova la salute complessiva, delle persone e del Pianeta.

Scrive per noi

Carlotta Iarrapino
Carlotta Iarrapino
Analista, facilitatrice, comunicatrice e ambientalista. Laureata in economia a Firenze con master in Ambiente alla Scuola Sant’Anna di Pisa, svolge l’attività di consulenza dal 2000. È tra le fondatrici, nel 2008 di Contesti e Cambiamenti. Organizzazione, comunicazione e partecipazione le sue aree di intervento. È curatrice di BiodinamicaNews, la newsletter dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.

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