Ogm, le associazioni lanciano l’allarme: «La ministra Bellanova punta a reintrodurli»
Quattro decreti, in discussione oggi nella Commissione agricoltura, potrebbero riportare nel nostro sistema agroalimentare il cibo geneticamente modificato. Le organizzazioni firmatarie: «Con la scusa di riorganizzare il sistema sementerio la Bellanova tenta di reintrodurre gli ogm, vecchi e nuovi. Un danno per l’economia che cancellerebbe, per di più, i diritti dei contadini stabiliti dalla Fao»
«Senza un confronto pubblico con le Organizzazioni contadine, né con le Associazioni dell’agricoltura biologica né ambientaliste, ma forse solo con le organizzazioni professionali agricole che sono anche proprietarie di imprese sementiere, il MIPAAF chiede alla Commissione parlamentare un parere positivo sui quattro decreti legislativi relativi al Servizio fitosanitario nazionale, alla riorganizzazione del settore delle sementi, dei materiali di moltiplicazione dei fruttiferi e delle ortive e della vite».
Un ampio fronte di associazioni ambientaliste e organizzazioni dell’agricoltura biologica e contadina ha diffuso un comunicato stampa congiunto contro il rischio che quattro decreti proposti dal ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, in discussione oggi presso la Commissione agricoltura, preludano alla reintroduzione degli Ogm nel nostro sistema agroalimentare. Il j’accuse è chiaro: «È noto a tutti che, relativamente alla riorganizzazione del sistema sementiero nazionale, non c’è nessuna necessità di adeguamento a norme europee poiché queste non sono state ancora modificate, come sostiene invece il nostro Ministero dell’Agricoltura». E soprattutto:
«I decreti non solo tentano di introdurre gli ogm, “vecchi” e “nuovi” nel nostro Paese ma cancellano anche diritti fondamentali degli agricoltori come quelli dello scambio di sementi e della risemina, diritti codificati dalla Legge 6 aprile 2004, n. 101 “Ratifica ed esecuzione del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura”, con Appendici, adottato dalla trentunesima riunione della Conferenza della Fao a Roma il 3 novembre 2001».
La riunione di oggi coincide peraltro con il secondo anniversario dell’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Contadini e delle altre persone che lavorano nelle Aree Rurali. E la Commissione agricoltura della Camera dovrà dare il proprio parere sui decreti legislativi relativi al Servizio fitosanitario nazionale, alla riorganizzazione del settore delle sementi, dei materiali di moltiplicazione dei fruttiferi e delle ortive e della vite proposti dalla ministra Bellanova che, come dice il comunicato, «con il pretesto dell’aggiornamento delle misure fitosanitarie, riorganizza il sistema sementiero nazionale e apre la strada alla diffusione degli organismi geneticamente modificati (Ogm) e dei cosiddetti “nuovi” Ogm (New Breeding Techniques), che la Corte di Giustizia europea, con una sentenza esecutiva del 2018, ha equiparato agli Ogm tradizionali».
Secondo le associazioni firmatarie (Acu, Aiab, Ari, Fair Watch, Federbio, Firab, Greenpeace, Isde, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Slow Food, Wwf e Coordinamento Europeo Via Campesina) l’approvazione dei decreti che introducono i nuovi e vecchi ogm e cancellano i diritti dei contadini sulle sementi «sarebbe un suicidio per il Made in Italy», per la crescente produzione biologica, che in Italia vale oltre 4,3 miliardi di euro o per i prodotti a marchio DOP, IGP, STG, che valgono oltre 16 miliardi di euro, tutti rigorosamente “ogm free”. E avvertono:
«I “nuovi” Ogm sono ancora più insidiosi dei “vecchi”, in quanto con le nuove tecniche di ingegneria genetica si possono modificare di fatto la grande maggioranza di specie di interesse agrario quali le ortive come il pomodoro, i fruttiferi come il melo o la vite e quelle di interesse forestale La presenza dei nuovi Ogm in pieno campo sarebbe devastante non solo per la biodiversità, ma anche economicamente».
Scrive per noi
- Analista, facilitatrice, comunicatrice e ambientalista. Laureata in economia a Firenze con master in Ambiente alla Scuola Sant’Anna di Pisa, svolge l’attività di consulenza dal 2000. È tra le fondatrici, nel 2008 di Contesti e Cambiamenti. Organizzazione, comunicazione e partecipazione le sue aree di intervento. È curatrice di BiodinamicaNews, la newsletter dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.
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