Un gruppo di allievi del corso Biogreen a Pistoia

Il corso Biogreen a Pistoia si è concluso il 29 agosto, qui sopra alcuni allievi

Biogreen a Pistoia, parlano i protagonisti

Si è appena concluso il corso su biologico e biodinamica organizzato dall’Istituto di formazione Apab. Parlano tre imprenditori che hanno partecipato a questa esperienza di scambio e approfondimento che punta a dare ulteriori strumenti alle imprese che guardano verso l’agroecologia

Si è chiuso sabato 29 agosto, preso il Podere di Monaverde di Pistoia, il corso gratuito “Biogreen – L’agricoltura biologica e biodinamica per la fertilità e la salvaguardia dei suoli” iniziato ai primi di febbraio. Un percorso formativo di 40 ore organizzato dall’istituto Apab con il finanziamento della Regione Toscana e che si è svolto attraverso quattro lezioni da cinque ore in presenza presso la sede di Legambiante Pistoia e poi, a causa del lockdown, attraverso lezioni a distanza.

 

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Il corso rivolto agli imprenditori agricoli della provincia di Pistoia ha visto una decina di partecipanti che hanno seguito con interesse le lezioni suddivise in moduli che andavano dall’agricoltura biologica e biodinamica per la gestione del territorio al rischio idrogeologico, dai processi di organicazione, mineralizzazione e humificazione nel suolo alle certificazioni per le aziende biologiche e biodinamiche, dal Psr in Toscana agli aspetti normativi sul compostaggio aziendale e la gestione delle deiezioni, dal Business model di agricoltura biologica e biodinamica fino alla lezione pratica conclusiva nell’azienda agricola biologica multifunzionale Podere di Monaverde.

Abbiamo raccolto la testimonianza di tre partecipanti molto diversi tra loro che ci hanno raccontato le loro realtà aziendali, i loro interessi e i loro progetti.

 

L’extravergine di Pacinotti

Giovanni Maria Malatesta di Villa Pacinotti, piccola azienda agricola biologica a conduzione familiare situata nelle colline che circondano Pistoia, è il più adulto dei partecipanti al corso. «Mi sono iscritto a Biogreen perché interessato ai temi dell’agricoltura biodinamica e a tutti quei metodi di gestione del suolo capaci di rigenerarne la fertilità naturale. Mi ero avvicinato alla biodinamica cercando di andare oltre al metodo biologico (il nostro olio extravergine di oliva è certificato), completando ed integrando i principi già insiti in questo metodo con apporti provenienti da concezioni degli ecosistemi agrari più olistiche. Da questo punto di vista, quindi, ho seguito con attenzione ed interesse le lezioni».

La sua azienda è stata fondata nel Duemila e il podere, quattro ettari di oliveto, un piccolo orto e un frutteto, ha origini antichissime: da documenti ritrovati nella casa padronale risulta già olivato e vitato alla metà del ‘700, così come antichissime sono le origini della casa padronale e della casa colonica.

«Dalla metà del 1800 il podere, la casa padronale e la casa colonica divennero di proprietà della famiglia di Antonio Pacinotti, il cui nome è legato all’invenzione della dinamo e del corrispondente motore in corrente continua. Da allora la proprietà si è conservata nell’ambito dei discendenti della famiglia ed io ho assunto la conduzione dell’azienda operandone, fin dall’inizio, la conversione al biologico». Villa Pacinotti possiede un migliaio di olivi prevalentemente secolari delle varietà tipiche toscane: leccino, frantoio, moraiolo con una piccola percentuale di pendolino con funzione di impollinatore.

«Parte degli olivi presenti nel podere sono ultracentenari ed hanno resistito egregiamente alla storica gelata del 1985, che distrusse oltre l’80% del patrimonio olivicolo della regione».

 

Le caprette delle Granaie

Simone Pastori, classe 1989, gestisce insieme al fratello Le Granaie, azienda agricola nata nel 2011 recuperando dei terreni abbandonati sulle montagne Pistoiesi, nel comune di San Marcello Piteglio. Simone racconta che nei primi cinque anni di attività ha lavorato per recuperare i terreni, impiantare e recintare il frutteto e innestare mezzo ettaro di castagneto.

«Dal 2016 grazie ad un finanziamento Psr insieme a mio fratello abbiamo messo capre, vacche e maiali e con loro stiamo ripulendo i terreni aziendali per trasformarli in pascoli. Produciamo formaggi di capra, carne di vitello e di maiale, farina di castagne e composte». Simone ha seguito con interesse il corso in particolare le lezioni sulla contabilità delle aziende biologiche e biodinamiche.

«Sono molto interessato al metodo biodinamico e mi piacerebbe certificarmi» conclude.

 

Millefrutti di passione

Serena Spinelli della Tenuta Millefrutti di Quarrata ha 40 anni e, dopo aver lavorato per dieci anni come direttore di un ristorante, ha deciso di seguire la sua passione per l’agricoltura, creando la sua azienda agricola nel 2019. Oggi nel suo ettaro e mezzo di terreno coltiva, da sola e a mano, frutti di bosco, more, lamponi, fragole e mirtilli.

 

«Le piante sono ancora piccole e quindi con il raccolto ottenuto per ora vendo i frutti freschi a ristoranti, pasticcerie e gelaterie. Dal prossimo anno però spero di avere un maggiore raccolto e poter vendere anche il trasformato, come marmellate o succhi». Serena racconta che nel prossimo futuro intende anche impiantare un frutteto e un orto per ampliare la sua gamma di prodotti e che «la biodinamica è una conoscenza profonda della terra e dei suoi abitanti e per questo mi affascina molto: sicuramente è il metodo agricolo che più si avvicina al mio vedere a mio modo di fare agricoltura. La mia azienda ad oggi non ha nessun tipo di certificazione ma mi sono costituita da poco e non sono ancora riuscita a informarmi sulle varie procedure. Nel frattempo pratico un regime agricolo basato sulla tutela dell’ambiente e il rispetto dell’ecosistema».

Parola di tutor

Conclude Anna Mascino, tutor del corso con una laurea in Agraria «Lorenzo Ferretti, Marco Serventi, Giuseppe Pandolfi, Valerio Marchioni, Valentina Carlà Campa e Lapo Pistolesi sono i docenti di Biogreen Pistoia che hanno tenuto delle lezioni di alto profilo ad una classe composta da imprenditori agricoli molto interessati all’agroecologia. Sono state affrontate tematiche complesse che però sono fondamentali per valorizzare le sinergie del loro patrimonio, la terra, e realizzare un prodotto pulito. Mi ha molto colpito sia il livello delle docenze che l’attenzione che i partecipanti hanno tenuto sempre alta».

Scrive per noi

Carlotta Iarrapino
Carlotta Iarrapino
Analista, facilitatrice, comunicatrice e ambientalista. Laureata in economia a Firenze con master in Ambiente alla Scuola Sant’Anna di Pisa, svolge l’attività di consulenza dal 2000. È tra le fondatrici, nel 2008 di Contesti e Cambiamenti. Organizzazione, comunicazione e partecipazione le sue aree di intervento. È curatrice di BiodinamicaNews, la newsletter dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.

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