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Corsi universitari specifici sull’agricoltura biologica e biodinamica, educazione alla sostenibilità, orti scolastici, mense biologiche, reti di scuole sostenibili. Sono queste le molte azioni realizzate dalle comunità scolastiche nel territorio toscano che hanno portato nel tempo a rafforzare un modo nuovo di pensare la formazione dei ragazzi e dei giovani. Un approccio ormai consolidato a Firenze, che da una parte integra le abitudini alimentari alla formazione scolastica e dall’altra vuol creare competenze ed occupazione specializzata nel settore trainante del biologico e del biodinamico.

 

Carlo Triarico
Carlo Triarico, direttore di Agricolturabio.info e presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica

Come ha affermato più volte Carlo Triarico, Presidente dell’Associazione Agricoltura Biodinamica, l’agricoltura biologica e biodinamica italiana è senza dubbio un’eccellenza a livello mondiale e può rappresentare una chiave di rinnovamento sociale.

In questo senso, la formazione non è pensata per essere indirizzata solo a professioni strettamente agricole. L’agricoltura infatti ha un ruolo multifunzionale che contempla sia la formazione per i tecnici, che per gli esperti di accoglienza e turismo, alimentazione, valorizzazione del patrimonio rurale e culturale, impatto ambientale, interventi sociali in agricoltura 1. Inoltre, i progetti portati avanti dalle scuole e dagli enti formativi del territorio hanno definito le modalità di formazione in agricoltura a partire dal biologico e biodinamico, sottolineandone la responsabilità sociale che in essa è presente.

 

 

Molte le buone pratiche orientate alla promozione del biologico negli ambienti scolastici, come l’educazione alimentare, le mense biologiche in tutte le scuole e la partecipazione delle classi alla realizzazione di orti e giardini nelle scuole. È ormai consolidata da anni la realizzazione di orti didattici nella programmazione curricolare delle scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo Le Cure di Firenze, per permettere ai bambini di sperimentare un contatto diretto con la natura e soprattutto con una corretta alimentazione. Il progetto ha riscosso grandissimo successo sia tra i piccoli alunni che tra i genitori.

L’idea è quella di coinvolgere l’intera comunità scolastica nelle esperienze pratiche di coltivazione e nell’uso del cibo per una buona e corretta alimentazione.

È un’occasione per riscoprire la natura, che è fatta di insetti, di animali e di piante, e per comprendere i cicli naturali del tempo e delle stagioni, rendendo i bambini consapevoli di come crescono le piante tramite una conoscenza diretta e manuale. La creazione dell’orto biodinamico ha la finalità di mettere i bambini in rapporto con la terra, di fargli capire l’importanza del lavoro, del senso di cura e della responsabilità e di farli entrare in relazione con i ritmi e i tempi della natura.

Con metodologie attive, giochi e laboratori, i bambini approfondiscono il legame che esiste tra regno animale e vegetale e come i comportamenti umani influiscano sulla natura e il clima.

L’orto biodinamico progettato dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Botticelli accompagna i ragazzi nel corso del triennio della Scuola secondaria di primo grado. Un giorno alla settimana i ragazzi svolgono attività diverse, si alternano lezioni teoriche a quelle pratiche (in giardino se le condizioni atmosferiche permettono l’uscita). La programmazione didattica basata sull’aderenza ai principi dell’Agenda 2030 guida gli studenti e i docenti nelle attività proposte. I ragazzi da casa proseguono il lavoro: osservano e fanno alcuni approfondimenti delle piante del loro balcone o del giardino. Riportano foto, informazioni generali, curiosità, ricette.

 

O ancora l’istituzione di percorsi di istruzione secondaria di secondo grado per tecnici e professionali agrari e progetti finalizzati all’innovazione tecnologica, come l’intervento voluto dalla Regione Toscana Agrifour.0 con capofila l’Istituto Agrario di Firenze, tecnico d’eccellenza nel panorama nazionale, e con la collaborazione di Apab, lo storico istituto di formazione della biodinamica. Il progetto si propone di costruire un modello di programmazione, realizzazione e valutazione dell’alternanza scuola lavoro attraverso il riferimento a un preciso ambito tematico: l’agricoltura di precisione. Il progetto propone un percorso di formazione, informazione e valutazione degli interventi con l’obiettivo di preparare adeguatamente gli istituti agrari del futuro – insegnanti, tutor scolastici, agricoltori – perché siano in grado di comprendere le opportunità offerte da uno scenario tecnologico in continua e rapida evoluzione.

Allo stesso tempo Agrifour.0 vuole creare un dialogo costante tra sistema scolastico e mondo delle imprese perché le opportunità offerte dall’alternanza siano pienamente sfruttate.

Il progetto si prefigge quindi di definire un modello di formazione per tutor scolastici e aziendali, promuovendo la diffusione di un linguaggio comune orientato all’agricoltura di precisione. In tale percorso, saranno coinvolti anche gli allievi per la promozione di conoscenze trasversali, oltre che di abilità relazionali nel contesto aziendale e di autoimprenditorialità. Per favorire la sostenibilità del modello proposto e l’efficacia delle azioni, sarà inoltre posta attenzione agli aspetti di comunicazione sia per i soggetti direttamente coinvolti nella sperimentazione che per tutti i potenziali stakeholders, in particolare le imprese che operano nel settore agricolo e tecnologico. Le attività formative si svolgeranno tramite lezioni in aula e laboratori esperienziali, per lo sviluppo delle facoltà critiche nei temi dell’Ict, della sostenibilità, dei sistemi cyber-fisici e del monitoraggio micrometeorologico.

Il programma Hands4Work che Fondazione CR Firenze, in collaborazione con Oma, ha avviato nel 2015 vuol favorire l’inserimento degli studenti dei licei in reali contesti lavorativi, per far loro acquisire sicurezza e autonomia e maturare interessi e competenze specifiche.

 

Il liceo Buontalenti di Firenze
Il liceo Buontalenti di Firenze

 

All’interno di esso, il progetto di alternanza Scuola Lavoro BioWork è volto a creare un’occasione di ascolto e dialogo tra giovani generazioni sul tema del biologico, con l’obiettivo di elaborare idee per costruire insieme il futuro comune. Gli studenti di tre licei fiorentini, Buontalenti, Cellini-Tornabuoni e Peano, hanno progettato una start up dedicata al settore del biologico, inteso sia come comparto alimentare di produzione, trasformazione e commercio,ma anche come espressione della tendenza ad uno stile di vita più salutare e sostenibile, tanto nei confronti del singolo individuo quanto nei confronti della società e dell’ambiente. Suddivisi in tre gruppi di lavoro in base alle competenze di partenza, gli studenti hanno prima lavorato a un vero e proprio business plan per verificare la strategia di avvio dell’impresa e la fattibilità dell’iniziativa nel lungo termine. Hanno poi studiato l’immagine coordinata generale e progettato le divise dei collaboratori insieme al packaging del prodotto. Infine, sono passati al menù, ideando una serie di proposte che partivano da prodotti biologici e che erano legati alla tradizione culinaria locale e nazionale.

Diventa quindi sempre più incisiva e organizzata l’azione delle comunità scolastiche nel territorio.

In Toscana, sotto l’input dei recenti movimenti studenteschi e delle linee politiche in atto, è emersa la volontà delle scuole di unirsi in rete per aumentare l’efficacia dell’azione formativa e sociale in ambito ambientale e della sostenibilità. A Firenze e provincia è nata la rete di “Scuole sostenibili” che raccoglie 27 scuole secondarie di primo e secondo grado, con capofila l’Istituto Comprensivo Le Cure di Firenze. L’obiettivo è quello di aiutare gli studenti a riflettere sul loro vivere quotidiano e sull’impatto che le loro azioni hanno sull’ambiente che li circonda.

Ma anche indurli a ragionare su come ridurre la loro impronta ecologica e su come poter condividere una strategia comune per garantire un futuro al nostro pianeta.

In quest’ottica, la scuola assume un ruolo fondamentale in quanto “officina di un pensiero nuovo” e di una nuova sensibilità rispetto all’ambiente. Le scuole aderenti hanno condiviso e presentato all’interno del proprio Piano dell’Offerta Formativa Triennale un progetto da realizzare sull’acqua, bene comune da tutelare. Con progetti, laboratori, percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, e il supporto di esperti del settore, le scuole guardano insieme all’ambiente come punto di riferimento privilegiato per la progettazione di un’azione didattica efficace.

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Sono sempre orientate verso la sostenibilità le scuole fiorentine che hanno aderito alla rete nazionale Scuole green, con cui il nostro Paese partecipa al progetto internazionale delle Green School. Questa rete, la cui scuola capofila provinciale è l’Istituto Comprensivo Ghiberti, è articolata su base territoriale e ad oggi vede coinvolte oltre 50 province da Sud a Nord. Insieme, condividono l’obiettivo di sviluppare progetti, promuovere comportamenti per ridurre l’impatto ambientale delle scuole ed educare gli studenti alla cura e alla tutela attiva dell’ambiente.

È la scuola che si apre al territorio, al bisogno di espressione del senso critico e di partecipazione dei ragazzi, alla volontà di formare futuri cittadini impegnati e responsabili e non semplicemente esperti di singole discipline.

Attraverso l’elaborazione condivisa dei Curricoli di Istituto, le scuole aderenti si propongono di avere come riferimento nell’azione didattica gli obiettivi proposti dall’Agenda 2030. In particolare, si pone l’accento sull’educazione alla cittadinanza globale e sulle metodologie innovative che stimolino il coinvolgimento attivo degli studenti nel contesto scolastico ed extrascolastico.

La Rete non solo mira alla diffusione di comportamenti proattivi e di attività didattiche incentrate sulla salvaguardia dell’ecosistema, ma si pone anche in una prospettiva di lungo periodo, puntando alla costruzione condivisa di un curricolo della sostenibilità per tutti i gradi e gli ordini di scuola.

 

 

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Fiera di Scandicci 2017 Venite a trovarci #istitutoagriofirenze #agrariosshool#fiera#Scanicci#week#students#parents#green#garden

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Occorrerà quindi guardare non solo delle competenze trasversali riconducibili alle questioni ecologiche, ma anche alla comunità educante in una dimensione “ecosistemica” orientata al protagonismo degli studenti nella costruzione di competenze di vita, cognitive ed esistenziali, irrinunciabili2 .

Dunque, in questi anni le scuole hanno allargato la propria responsabilità educativa a nuovi ambiti trasversali e con l’autonomia scolastica si sono relazionate in vario modo con il territorio e le realtà istituzionali e professionali che vi operano.

Essendo portatrici di cultura e facilitatrici di relazioni, le istituzioni scolastiche possono fornire sempre più all’intera comunità gli strumenti necessari per comunicare e attuare un processo virtuoso che conduca realmente verso una umanità più solidale. Per fare questo però è necessario che il mondo scolastico stabilisca relazioni e sinergie con i soggetti di riferimento presenti nel territorio e coltivi collaborazioni attive, per coinvolgere nei percorsi di crescita comune le istituzioni, gli enti locali e tutti i soggetti della vita sociale.

Si tratta di una sfida complessa e stimolante alla quale l’intero Sistema educativo di istruzione e formazione è chiamato a dare risposte.

 


NOTE

1 Carlo Triarico, Proposta per un piano di formazione Bio, Forum Action Network “Il biologico nutrirà il pianeta”, intervento 29 settembre a EXPO 2015. Convegno Internazionale “Il contributo della Bioagricoltura all’istruzione e alla formazione professionale, Milano, 2015

2 Consiglio della Rete Nazionale Scuole Green, “Lettera aperta della rete nazionale scuole green sul dopo coronavirus”, Roma, 20 aprile 2020

Scrive per noi

Elena Tenti
Elena Tenti
Elena Tenti, docente dell’IC Rita Levi Montalcini di Lucignano (Ar), utilizzata su Progetti Nazionali presso l’UST di Firenze per la prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica, l’orientamento, il potenziamento dell’inclusione, con particolare riferimento agli alunni stranieri e ai disabili, si occupa da alcuni anni di formazione dl personale scolastico nell’ambito della Valutazione e dei Bisogni speciali.

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