La raccolta dei fiori di zucca

La raccolta dei fiori di zucca nell'azienda di Carlo Brivio

Ricomincio dalla biodinamica. La scelta, radicale e vincente, di Carlo Brivio

Originario di Milano, laureato in economia alla Bocconi, a quarant’anni capisce che l’agricoltura è la sua strada. Oggi l’azienda “Il Cerreto” che ha fondato a Volterra (Pi) insieme a sua moglie Paola dà lavoro a trenta persone. Nel segno della sostenibilità

Carlo Boni Brivio, classe ‘59, laureato in economia alla Bocconi, capisce a 33 anni che lavorare nella finanza della metropoli milanese non bastava a soddisfare le sue aspirazioni. Gestisce per qualche anno come editore un mensile orientato ai temi della filosofia olistica e in quel periodo scopre i testi di Steiner e la biodinamica. A 40 anni lui e sua moglie Paola decidono di compiere una scelta radicale e di trasferirsi in Toscana, dalle parti di Volterra:

«A livello umano non è stato facile lasciare gli amici e i familiari, ma fare qualcosa di pratico era diventata un’esigenza troppo forte» racconta.

Carlo e Paola Boni Brivio, titolari dell’azienda agricola “Il Cerreto”
Carlo e Paola Boni Brivio, titolari dell’azienda agricola “Il Cerreto”

Il Cerreto, l’azienda agricola biodinamica gestita da Brivio, è nata così. E oggi si estende per circa 500 ettari producendo un’ampia gamma di prodotti agricoli, freschi e trasformati, venduti sia nei mercati locali che in quelli internazionali. «Cereali antichi, moderni e minori, legumi, ortaggi, in cantiere una stalla e una piccola latteria, costruite in bioedilizia, un impianto di selezione modernissimo e un mulino – riprende – All’inizio mi guardavano come un marziano, oggi invece vengono sempre più spesso, magari a pranzo nel nostro bio-ristorante, a informarsi su che cosa sia e come funzioni la biodinamica».

L'azienda agricola "Il Cerreto" a Volterra (Pi)
L’azienda agricola “Il Cerreto” a Volterra (Pi)

L’azienda dà lavoro a circa trenta persone, in termini economici è un caso di successo: «Anche questo dimostra che la biodinamica funziona, riusciamo a vivere dignitosamente e a creare occupazione di qualità. Ho studiato un modello replicabile perché penso che per diffondere l’agroecologia sia fondamentale spiegare agli agricoltori come fare, anche sotto il profilo economico». Cercare di “saltare i passaggi”, per esempio, è una pratica vincente:

«Noi cerchiamo di fare tutto in azienda dal “prodotto fresco al pacchetto”, così i margini non si disperdono lungo la filiera. Studiare come migliorare, confrontarsi con colleghi, collaborare con i fornitori, ascoltare i clienti, sviluppare la socialità e le relazioni in maniera virtuosa: queste le altre chiavi del successo per un’azienda agricola sostenibile in tutti i sensi, economico, sociale e ambientale».

Il bio ristorante al Cerreto
Il bio ristorante al Cerreto

Carlo Brivio è vicepresidente di Coldiretti Pisa e fa parte del Consiglio direttivo dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica. Con il Cerreto partecipa ad attività di ricerca applicata con l’Università di Pisa e di Firenze. Le proposte per il territorio poi non mancano fra eventi culturali, corsi di formazione, giornate contadine, il format dell’Associazione Biodinamica durante le quali tutti i partecipanti lavorano insieme, ad esempio, nella produzione dei preparati. Fino all’orto dimostrativo, un percorso lungo un anno per creare e curare un orto biodinamico. «Io penso che la globalizzazione abbia fatto smarrire l’identità delle persone – conclude Carlo – Possiamo recuperala solo agendo nel concreto, dimostrando che un’altra maniera di fare le cose è praticabile».

Scrive per noi

Carlotta Iarrapino
Carlotta Iarrapino
Analista, facilitatrice, comunicatrice e ambientalista. Laureata in economia a Firenze con master in Ambiente alla Scuola Sant’Anna di Pisa, svolge l’attività di consulenza dal 2000. È tra le fondatrici, nel 2008 di Contesti e Cambiamenti. Organizzazione, comunicazione e partecipazione le sue aree di intervento. È curatrice di BiodinamicaNews, la newsletter dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.

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